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08 giugno 2014

PEPERONATA VERONESE






Lo so..non è ancora la stagione dei peperoni saporiti e profumati, ma stamattina il mio ortolano di fiducia ne aveva di belli e anche il profumo non era niente male... non ho resistito.. una voglia incredibile di peperonata mia ha assalito e l'ho dovuta assecondare...
Questa è la ricetta della mia  nonnina, solo peperoni, niente melanzane o patate. Lei ci aggiungeva anche due pere o pesche a pezzetti, molto mature, diceva che rendevano la peperonata più saporita e digeribile.
Felice pomeriggio!!

Ingredienti:
  • 1,8 kg di peperoni misti
  • 1 bicchiere di brodo vegetale
  • 4-5 grossi pomodori maturi
  • 100 ml di passata di pomodoro
  • 1 o 2 pere o pesche (vanno bene tutte la varietà, purché mature)
  • uno spruzzo di aceto balsamico
  • 2 cipolle
  • 1 costa di sedano
  • 1 spicchi d'aglio
  • basilico, prezzemolo e erba cipollina tritati
  • sale e pepe
  • olio extravergine oliva
Affettate e tritate il sedano e le cipolle, stufatele nell'olio con uno spicchio d'aglio fino a quando il tutto si sarà ammorbidito, aggiungendo un bicchiere di brodo vegetale. Pulite i peperoni e tagliateli a listarelle piuttosto grandi o a pezzettoni, uniteli al soffritto, pruzzate co l'aceto balsamico e fate insaporire un po'.
Nel frattempo tagliate i pomodori a pezzi, poi aggiungeteli ai peperoni insieme alla passata.
Tagliate a piccoli pezzetti le pere, aggiungetele nel tegame e fate sobbollire qualche minuto a pentola scoperta. Aggiungete il prezzemolo, il basilico e l'erba cipollina.Coprite a cuocete a fuoco medio per circa 30 minuti. Togliete il coperchio e proseguite la cottura fino a quando il tutto si sarà leggermente asciugato. Deve rimanere leggermente all'onda. Un consiglio è quello di non far cuocere la peperonata troppo a lungo altrimenti le pellicine dei peperoni si staccherebbero e non è piacevole ritrovarsele tra i denti.
Il piatto acquista maggior sapore se consumato riscaldato, dopo qualche ora, oppure il giorno dopo. D'estate può essere consumato anche freddo.





Fagioli in salsa


I fagioli in salsa sono un piatto magro che si usava consumare nel veronese il primo giorno di Quaresima e negli altri giorni di astinenza. Lo troviamo con qualche variante in tutto il Veneto.
Nb: nella ricetta originale si aggiungono anche 5 acciughe tritate e si usa prevalentemente brodo di carne.
Felice domenica!!

Ingredienti:
  • 500 g di fagioli secchi
  • 1 cipolla
  • 1 spicchio d'aglio
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 1 bicchierino di aceto
  • 1 piccola costa di sedano
  • un mazzetto di erbe aromatiche (prezzemolo, basilico, rosmarino, salvia)
  • 100 ml di brodo di verdure
  • sale e pepe
Lessate i fagioli in acqua salata facendoli appena sobbollire, in modo che cuociano senza rompersi.
A parte fate un battuto con cipolla, aglio e le erbe aromatiche.
Fate rosolare il tutto nell'olio molto a lungo e lentamente, aggiungendo ogni volta che il composto tende ad asciugare, il brodo.
Qualche minuto prima di ritirare la salsa versate l'aceto e mescolate.
Mettete i fagioli in un'insalatiera, versate il soffritto e mescolate lentamente ma a lungo, affinchè si insaporiscano al meglio.
Potete servire questa pietanza sia calda che fredda.



01 giugno 2014

Polenta con ragù finto





La cena di stasera; un  piatto tipico dell'Italia settentrionale che affonda le sue radici nella tradizione contadina.
La versione che vi propongo io è con il ragù finto che va a sostituire il ragù di carne e con un leggero brodo di verdure per preparare la polenta.
Buona serata!!
  • Mettete sul fuoco una pentola capiente con 2 litri di brodo leggero di verdure salato. Versate 500 g di farina a pioggia mescolando con una frusta per evitare che si formino grumi. Continuate la cottura per 40 minuti, senza mai smettere di mescolare con un mestolo di legno: la polenta deve risultare morbida e liscia.
  • Prelevate la polenta a cucchiaiate e disponetela in un piatto da portata caldo (il cucchiaio va immerso ogni volta in acqua fredda per impedire che la polenta si attacchi). Versate al centro il ragù finto riscaldato e spolverizzate con farina di mandorle leggermente salata, oppure con parmigiano per la versione vegetariana. Servite immediatamente.

31 maggio 2014

Vegan salsa pearà con seitan



Da quando la mia alimentazione e diventata vegana la mia più grande sfida è veganizzare i piatti della tradizione, il seitan si presta benissimo allo scopo e tutti i risultati ottenuti non mi hanno mai deluso.
Ora è il turno della salsa pearà: anche se questa piatto si gusta maggiormente in inverno ve lo propongo ugualmente, magari da preparare un giorno in cui non fa particolarmente caldo, come oggi ad esempio
La Salsa Pearà è la salsa tipica veronese che si gusta come accompagnamento delle carni bollite. Quella che vi propongo ora è la mia versione vegana, che non ha nulla da invidiare a quella originale.
Le versioni di questa salsa sono molteplici, ogni famiglia del veronese ha la sua ricetta e la sua pentola per la pearà, per la cottura di questa salsa è fortemente consigliata la pentola di coccio.
Se non l'avete potete sempre usare una pentola di acciaio, ma il sapore sarà un tantino diverso.
Questa salsa è talmente amata da noi veronesi che viene proposta anche nelle mense degli asili e nelle scuole,
naturalmente omettendo il pepe (che la ricetta prevede in grande quantità), in questo caso la ricetta prende il nome di "Salsa pane".
Un piccolo consiglio e poi passo alla ricetta; a fine cottura la vostra pentola avrà un'aspetto misero..
molto probabilmente avrà il fondo e le pareti ricoperte di un tenace strato di salsa rappresa. Niente panico!! Togliete le scaglie più grosse, che verranno via facilmente, e poi riempite la pentola di acqua calda e tenetela anche un giorno.Vedrete poi come sarà facile pulire la pentola, verrà via tutto da solo, e per le incrostazioni più resistenti basterà grattare un pochino con un cucchiaio di legno.
Dimenticavo....ASSOLUTAMENTE VIETATO preparare questa salsa con il pane grattugiato confezionato in vendita al super!!! Il sapore cambia totalmente..in pratica una schifezza....


Ho preparato il seitan come da ricetta,e l'ho fatto bollire in questo brodo di verdure che è perfetto, bello corposo per la nostra pearà vegana.  Dopo la cottura l'ho tagliato a fette e fatto insaporire in padella con un po' di olio, brodo, aglio e rosmarino tritati, fino a quando il seitan ha assorbito tutto il sugo.


Mente il seitan riposava nell'acqua prima del lavaggio ho preparato la pearà vegana.

Ingredienti
le quantità sono solamente indicative in quanto io vado "a occhio"

circa 200 g di pane grattugiato senza condimento( le rosette sono perfette) vecchio di almeno 10 giorni
 brodo di verdure corposo (da 1litro a 1 litro e mezzo) ♦ due spicchi d'aglio  sale
abbondante pepe nero macinato e in grani


♦ In una pentola di coccio versate 1 litro di brodo bollente e aggiungete 50 ml di olio di oliva.
Unite l'aglio intero e poco alla volta delle manciate di pane grattugiato mescolando continuamente finché il composto non si presenta bello cremoso
♦ Lasciate sobbollire parzialmente coperto e a fuoco basso molto lentamente per almeno 2 ore, aggiungendo in continuazione mestolini di brodo bollente, ogni qual volta si vedrà che il fondo diventa troppo denso o asciutto mescolando spesso, poichè tende ad attaccarsi sul fondo.
♦ Mezz'ora prima di spegnere il fuoco aggiungere tanto pepe macinato e se gradito anche quello in grani.
A questo punto aggiustare di sale e per dare la giusta consistenza alla salsa, se fosse molto liquida, aggiungere ancora pane grattugiato. Se invece si presenta molto densa aggiungere ancora un po' di brodo, e far cuocere ancora un pochino. A fine cottura togliete l'aglio, aggiungete altri 50ml di olio e spegnete il fuoco.
♦ Servitela come accompagnamento alle fettine di seitan.
La Pearà va consumata subito a temperatura molto calda e portata a tavola in un recipiente riscaldato, oppure appoggiata su un riscaldatore a fiamma o piastra. Raffreddandosi si rapprende molto e se ne avanza un po' si può riscaldare allungando con un po' di brodo, ma non sarà mai come appena fatta...





29 maggio 2014

Risi e bisi di Verona



Piatto di antiche tradizioni, nato a Venezia e diffusosi in tutto il Veneto in particolare nel veronese, assomiglia più a una minestra piuttosto che a un risotto. Ricordo che mia nonna lo faceva con i piselli freschi e usava i baccelli per preparare il brodo vegetale. Al giorno d'oggi se volete usare per il vostro brodo anche i baccelli è meglio assicurarsi che provengano da coltivazione biologica.
Fuori stagione si può preparare con i piselli surgelati, sconsigliati quelli in lattina.
La ricetta originale prevede che al soffritto si aggiunga anche pancetta di maiale magra, io un tempo la mettevo, ora non più.
Felice giornata!!

Ricetta: 
  • 300 g di riso vialone nano
  • 1 grossa cipolla
  • 1 kg di piselli freschi oppure 700 g di piselli surgelati
  • 3 cucchiai di olio di oliva
  • 1,2 litri di brodo vegetale
  • prezzemolo tritato
  • sale e pepe
  • mandorle e semi di sesamo macinati
Se usate i piselli freschi sgranateli e tenete da parte 2 manciate di baccelli. Preparate un brodo vegetale con carota, sedano, cipolla e i baccelli. 
Fate soffriggere in una casseruola la cipolla tritata con l'olio..
Dopo qualche minuto aggiungete i piselli e un mestolo di brodo bollente, fate insaporire qualche minuto e poi versate quasi tutto il brodo bollente (tenetene da parte 200 ml che vi serviranno per regolare la consistenza del piatto) e alla ripresa del bollore aggiungete il riso, mescolando continuamente.
Portate a cottura e qualche minuto prima di spegnere controllate la consistenza del piatto che deve apparire come una minestra densa, se si fosse asciugato troppo allungate con il brodo bollente rimasto.
Unite un filo d'olio, il prezzemolo tritato, sale, pepe e almeno 3 cucchiaiate di mandorle e semi di sesamo.